CasaOz, una realtà che scalda il cuore nella nostra Torino, un’associazione vicina ai bambini malati e alle loro famiglie. Abbiamo avuto il piacere di intervistare la presidente Enrica Baricco. Scoprite cosa ci ha raccontato in questo post!
Che cos’è e di cosa si occupa CasaOz?
CasaOZ si trova a Torino e, da circa quindici anni, sostiene le famiglie con figli malati o disabili e si prende cura di loro permettendogli di riacquistare una quotidianità che cura. Perché ogni bambino ha il diritto di imparare, sperimentare a stare insieme agli altri.
Quando e da chi è stata fondata?
L’Associazione CasaOz Onlus nasce a Torino nel 2005 da un gruppo di amici che hanno scelto di creare una realtà che potesse aiutare bambini e ragazzi che vivono la malattia e la disabilità e le loro famiglie. Nel 2007 l’Associazione inizia a operare in uno spazio dato in concessione dal Comune di Torino presso il Villaggio Olimpico. Nel 2010 CasaOz si trasferisce nella nuova sede di Corso Moncalieri 262, costruita col contributo di Enel Cuore e con la generosa collaborazione di varie istituzioni, aziende, fondazioni e privati, su un terreno del Comune di Torino.
Qual è la missione di CasaOz?
La missione di CasaOz è essere quotidianità che cura. CasaOz è prima di tutto una casa che accoglie i bambini e le famiglie che incontrano la malattia e la disabilità: vuole essere per loro un luogo dove stare finché necessario, e offrire un sostegno concreto. Un genitore che assiste il proprio bambino in ospedale a CasaOz può riposarsi, fare una doccia, mangiare e prendere un caffè in compagnia; chi viene da lontano trova ospitalità nelle ResidenzeOz. E a CasaOz ogni bambino malato può giocare, imparare, fare i compiti seguito da educatori professionisti e volontari.
Chi lavora in CasaOz?
Educatori professionisti, per i quali sono previsti periodicamente corsi tematici di approfondimento ed aggiornamento negli ambiti educativo, sociale, relazionale, sanitario e della comunicazione, al fine di avere uno scambio e una condivisione di conoscenze e buone pratiche acquisite. Oltre agli educatori abbiamo un altro gruppo di professionisti che si occupa della Segreteria, dell’Amministrazione, della Progettazione e del Fundraising. È attivo un monitoraggio costante di tutte le attività, uno strumento scientifico che ci aiuta a misurare gli eventi e ad analizzarli in relazione agli ospiti di CasaOz.,
CasaOz si avvale inoltre della forza dei volontari, altro pilastro portante e serbatoio di energia che ci supporta in diverse attività.
Come mai è stata chiamata così?
Il nome è ispirato al celebre libro di L. Frank Baum: Il Mago di Oz, in cui è descritto il viaggio che Dorothy compie attraverso terre e colori sconosciuti, incontrando animali e personaggi misteriosi. Questo viaggio è, per noi, metafora della malattia in cui si alternano i sentimenti più vari e contrapposti. Dal disorientamento che inizia dalla diagnosi, la volontà è quella di ritrovare un nuovo equilibrio che è possibile, nonostante la malattia, e che consente di fronteggiarla meglio: questo è il lieto fine.
Importante è il codice etico, di cosa si tratta? Perché è stato fatto?
Il codice etico è un po’ la “carta costituzionale” della nostra associazione. Il codice è stato fatto perché, ad un certo punto della vita di CasaOz, ci siamo resi conto che non era sufficiente chiedere a tutti i nostri collaboratori (dipendenti, amministratori, volontari, fornitori,…) di attenersi alle normative in vigore dettate dal legislatore. Abbiamo pensato che, a queste normative ‘di base’, fosse importante aggiungere degli standard etici di affidabilità, professionalità e trasparenza. È nato quindi un testo di “codice etico” che si integra con il nostro statuto e con la missione di CasaOz e che deve essere conosciuto da tutti coloro che entrano in contatto con l’associazione.
Ci parla degli spazi della casa?
CasaOz vuole essere un luogo accogliente già dal primo impatto, che abbia il sapore e il calore di una casa. La struttura infatti si trova all’interno del Giardino Rodari, un’oasi verde, raggiungibile dalle piste ciclabili lungo il fiume Po o dall’entrata principale di Corso Moncalieri. CasaOz a un primo sguardo ricorda una casa disegnata da un bambino: volume contenuto, tetto con due spioventi contrapposti, porte e finestre distinte e leggibili, e perfino un camino. È stata progettata nei minimi dettagli e nel crearla abbiamo fatto delle scelte molto attente e oculate, affinché fosse prima di tutto una casa con tutti gli spazi che la caratterizzano: cucina, sala da pranzo, spazio per il gioco all’interno e all’esterno. Abbiamo voluto che fosse soprattutto funzionale, pensata quindi per accogliere bambini malati e disabili. Nel realizzarla abbiamo avuto anche uno sguardo attento alle fonti rinnovabili, che vengono sfruttate il più possibile per coprire il fabbisogno energetico della casa.
Che cosa sono le ResidenzeOz?
Si tratta quattro mini-appartamenti all’interno della sede di CasaOz, creati per ospitare le famiglie che vengono da fuori Torino per far curare i propri figli presso le Aziende Ospedaliere della città o della prima cintura. Abbiamo progettato i mini-appartamenti in modo che le famiglie si potessero sentire a casa: ciascuno ha tre posti letto, un piccolo angolo cottura attrezzato, il bagno e un soggiorno. Durante la giornata le famiglie ospiti nelle ResidenzeOz possono usufruire degli spazi e dei servizi che CasaOz offre e i bambini possono partecipare alle diverse attività e sentirsi così parte di una comunità. Le ResidenzeOz inoltre sono dotate di ingresso, autonomo.
Cosa sono i MagazziniOz?
I MagazziniOz sono un progetto nato da CasaOz, si trovano nel cuore di Torino e sono un luogo dove pranzare e cenare con cibo di qualità, trovare una selezione di oggetti particolari e spazi accoglienti dove lavorare, incontrare amici, studiare. I MagazziniOz sono anche luogo di formazione dove lavorano anche persone svantaggiate , che qui trovano spazio per imparare un mestiere e inserirsi più facilmente nel mondo del lavoro. Ogni volta che una persona mangia MagazziniOz, acquista un libro, un oggetto, contribuisce a far sì che CasaOz continui ad essere ‘casa’ per i bambini che vivono in situazioni di malattia.
Quali iniziative state preparando?
Anche – e proprio – perché viviamo un momento difficile, stiamo mettendo e abbiamo messo in campo molte iniziative: attualmente abbiamo una raccolta fondi pensata per aiutare i progetti nati in questa situazione di lockdown o semi lockdown con l’obiettivo di creare una CasaOz di prossimità. Il concetto che la guida è molto semplice: se i ragazzi devono stare tutti a casa, siamo noi ad andare da loro e a ‘portare’ CasaOz, con gli educatori e attività ludico – didattiche, anche on line , per non perdere il filo che ci lega. La raccolta è attiva sulla piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo, che, oltre a ospitare il nostro progetto, ci supporta e per questo la ringraziamo.
Da architetto a presidente di un’associazione, com’è cambiata la sua vita?
La vita ti porta un po’ dove vuole lei. Avendo io stessa affrontato una situazione di malattia con mia figlia (situazione adesso risolta) ho voluto mettermi in gioco. CasaOz per me è stata una sorta di rinascita, un progetto all’inizio difficile, che adesso prosegue grazie alla presenza di professionisti e persone qualificate.
Un lavoro che non dà grandi guadagni, ma sicuramente molte soddisfazione nel poter aiutare tante persone
CasaOz è un impegno ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni su sette, che ti occupa la mente e ti chiede ogni energia. È un impegno che però riempie l’anima e scalda il cuore, il resto passa in secondo piano.
Paola Giannessi