Dimmi che pasta mangi e ti dirò chi sei: Le Trofie

Vi piacciono le trofie? Oggi il nostro Patrizio Avella ci racconta che carattere hanno le persone che amano mangiare questa pasta.

 

«La cucina è come la lingua italiana: viva e in continua evoluzione! Mangiare è

 

come incorporare una cultura legata a tessuti geografici, come incorporare un

 

territorio, come le trofie al pesto al basilico fresco genovese della Liguria. Pasta di

 

un territorio tormentato e racchiuso tra mare e montagna, le trofie si chiamano

 

così da poco tempo anche in Liguria. All’inizio si chiamavano gnocchi, perché

 

erano fatte con sola farina di castagne e acqua. Dopo si sono chiamate

 

“gnocchetti di Recco” e poi “trofiette” per arrivare a questi piccoli girelli di pasca

 

fresca di grano duro con le due appendici affusolate a forma di spirale, chiamate

 

trofie genovesi. Questa pasta è nata effettivamente a Recco come la famosa

 

focaccia al formaggio. Il termine viene da lontano però: dal greco trophè che

 

significava nutrimento, dal latino torquere, che voleva dire attorcigliare ed infine

 

dal dialetto genovese strutuggiâ per dire in italiano strofinare. Fino alla metà del

 

secolo scorso non erano tanto conosciute come forma di pasta. Le trofie erano

 

riservate solo nei ristoranti della zona del Golfo Paradiso tra Recco e Camogli,

 

prima di arrivare sulle tavole di Genova e poi dell’Italia intera e del mondo. Il

 

pesto genovese ha un origine arabo-persiana con la pianta baxaico, poi tradotto

 

in latino come basilicum… ma quella è un’altra storia da seguire nel nostro libro.

 

Allora, buongustai, portate la vostra Jasmine del cuore come Aladdin nelle mille e

 

una notte per cucinarle delle trofie alla salsa aggiadda al baxaico.

 

 

Le persone che amano mangiare come pasta le Trofie sono persone che pensano troppo prima di agire: si struggono la mente, si attorcigliano il cervello prima di dire, fare o intervenire in un fatto sentimentale o professionale. Come il territorio delle trofie, sono persone tormentate tra le loro responsabilità e i loro obblighi, ma come la Liguria, sono persone che offrono grandi risorse e buona volontà per aiutare la gente che amano, ma sempre con cautela. Prima devono riflettere molto sulle loro decisioni e poi agiscono in fretta. Perché le due appendici affusolate a forma di spirale gli danno sempre la forza di andare avanti dopo una riflessione e alzare il baricentro in alto! Forza trofie, l’Italia s’è desta! Si possono mantecare anche con altri pesti, pistacchio, pesto rosso, pesto di rucola o erbette miste di stagione e in inverno con un pesto di noce favoloso; come sempre l’abbinamento diventerebbe allora un’altra consulenza! Potrete ritrovare, nel libro PASTA E CINEMA delle Edizioni Il Foglio Letterario scritto con Gordiano Lupi, specialista di cinema italiano, le vere storie dei film mitici di Cinecittà e quelle delle altre forme di pasta, ma anche ritrovare il test: dimmi che pasta mangi e ti dirò chi sei!

 

 

 

Nella foto che ho scelto sono in compagnia di Simonetta Piccardo, concorrente di Masterchef Italia7, per uno show-cooking sulle trofie e il pesto alla genovese all’evento culturale e gastronomico Mangiacinema 2018 a Salsomaggiore.