Salvatore Borsellino nelle scuole italiane

 

Quanto dolore nel perdere un fratello, soprattutto se il fratello è stato ucciso e a distanza di anni non è ancora stata fatta giustizia. Un fratello che con tanto coraggio ha lottato e sacrificato la sua vita per distruggere la mafia, quel cancro (come lo chiama spesso Salvatore Borsellino), così difficile da annientare.

 

 

Quel giorno, 19 luglio 1992 in cui morì il giudice Paolo Borsellino, quel maledetto anno, l’anno della strage di via D'Amelio, la strage di Capaci dove morì il giudice Giovanni Falcone, fratello di Paolo (come diceva lui), sono tutti fatti da non dimenticare. Quando morì Paolo, la madre fece promettere a Salvatore di non fare morire il suo sogno, il sogno per cui Paolo è morto. Proprio per questo motivo Salvatore Borsellino, insieme all’associazione “Le Agende Rosse”, gira in tutta Italia le scuole per incontrare i giovani, parlare loro di quell’anno, di quel periodo e non fare così morire il sogno di Paolo.