Flashback Art Fair 2025

In un periodo storico in cui siamo pieni di insicurezze, l'arte è una certezza, un punto di riferimento, come lo è Flashback Art Fair, che quest'anno giunge alla sua tredicesima edizione e ci terrà compagnia dal 30 ottobre al 2 novembre nella meravigliosa location di Flashback Habitat in corso Giovanni Lanza 75 a Torino.

 

Un'edizione a cui non viene dato un titolo, non per dimenticanza, ma come atto di resistenza che equivale a rifiutare qualsiasi narrazione unica o imposta, il tutto per creare un habitat fertile, uno spazio in continuo movimento dove le diversità si incontrano e si confrontano.
Questo martedì durante la conferenza stampa siamo stati accolti da Ginevra Pucci, Stefania Poddighe e Alessandro Bulgini, direttore artistico di Flashback Habitat. Presenti anche i rappresentanti della Città di Torino, della Regione Piemonte, della Camera di commercio di Torino, della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT, che sostengono questa importante manifestazione.

Saranno quattro giorni di pura arte ricchi di mostre, installazioni, laboratori, visite guidate, talk e performance che accontenteranno un vasto pubblico, offrendo varie chiavi di lettura sull'arte e sul presente. Grazie alle gallerie nazionali e internazionali, si potranno ammirare tante opere, dalle Danzatrici di Franz Von Stuck al Coraggio di Muzio Scevola dipinto dal Genovesino, dal barocco di Gherardi e Strozzi, fino a Boccioni, Modigliani, Morandi e tanto altro.

L'immagine di questa edizione sarà doppia, Iafet e Mister Marshmallow ed è firmata da Antonello Bulgini, fratello del direttore artistico, scomparso prematuramente nel 2011. «Le immagini guida di quest’anno sono due opere di mio fratello Antonello, Iafet e Mister Marshmallow - dichiara Alessandro Bulgini - Non è solo un omaggio affettivo, ma una scelta in perfetta sintonia con lo spirito di Flashback, che è un habitat di relazioni umane oltre che artistiche. Iafet nasce da un episodio familiare e intreccia rimandi al famoso ritratto di Antonello da Messina con un segno infantile che diventa parola biblica, trasformando la tela in un enigma stratificato. Mister Marshmallow, al contrario, rivela in modo immediato la sua natura mostruosa. Due facce della stessa medaglia, che rispecchiano lo spirito di un'edizione senza titolo: rifiuto delle etichette e apertura a interpretazioni molteplici».

L'arte è comunicazione, espressività e libertà: proprio ciò di cui ognuno di noi, sopratutto nel mondo di oggi, ha bisogno.

                                                                                                                                                                                                     Paola Giannessi