L’estrosità di "PAPmusic – Animation for Fashion" arriva a Torino

Colorato, creativo e un po’ matto: questi sono gli aggettivi che meglio descrivono il mondo di PAPmusic – Animation for Fashion, film animato scritto, diretto e musicato dalla stravagante Leikiè, che sta girando l’Italia in un vero e proprio PAPtour in cui, oltre alla proiezione, si può incontrare personalmente la regista e confrontarsi in un reciproco scambio con lei, successivamente alla visione del film.

L’evento interattivo, in seguito alla tappa di Milano e a quella di Roma, è approdato a Torino, nella cornice dello storico cinema Ideal Cityplex, ai piedi di piazza Statuto, questa domenica 26 gennaio. Un’occasione per vivere a pieno l’atmosfera del film ed entrare nel suo microcosmo fatto di follia e spensieratezza, ma anche di duro lavoro, poiché ha visto il suo processo di creazione durare ben 10 anni e la collaborazione di numerosi addetti ai lavori, tra cui i celebri Luca Ward, Rudy Zerbi e Jack La Furia al doppiaggio di alcuni dei personaggi principali.

Lei (sì, si chiama proprio così) è una creativa stilista di talento che, insieme al CEO Giuseppe, al direttore commerciale Lui (sì, anche lui si chiama proprio così), alla brand manager Chiara, all’export manager Max e a tanti altri curiosi personaggi, forma parte dell’azienda di moda PAPmusic, un brand emergente con sede a Milano che sta per lanciarsi sul mercato. Tra colpi di scena e incomprensioni, la trama si sviluppa seguendo ritmi molto veloci, frenetici come la vita dei fashion insider della capitale italiana della moda, e accompagnandosi con colori, forme vivaci e canzoni che rappresentano lo stato d’animo dei protagonisti.

Seppur Lei e Lui sembrano ergersi a rappresentanti della società tutta incarnando lo stereotipo della donna emotiva e creativa e dell’uomo razionale e pragmatico, interessante è notare come la regista Leikiè abbia affermato che ritrova qualcosa di sé in tutti i personaggi da lei creati, un esempio su tutti: in seguito alla proiezione del film, ci ha “confessato” che anche lei lavora nella moda e quando ha fatto i primi passi nel settore si sentiva proprio come Sgorbietto, personaggio che incarna un’aspirante responsabile showroom goffa e insicura.

Dopo la proiezione, abbiamo potuto intervistare a tu per tu l’eclettica Leikiè, ponendole domande sul film, sulla moda e sulla musica.

(Fonte foto: ufficio stampa dell’artista)

Fonte: ufficio stampa dell’artista
Fonte: ufficio stampa dell’artista

Come nasce l’idea della realizzazione di questo film d’animazione?

Perché realizzando un video musicale di una canzone che avevo scritto, ho realizzato un cartone animato in 2D e ho elaborato tante grafiche diverse, perché ispirata dal settore in cui lavoravo in quegli anni, quello della moda, con uno stile molto colorato, un po’ pop. Da lì è nata l’idea di un progetto multimediale, in cui all’interno ci sarebbe stato un cartone, poi invece il cartone è diventato lo zoccolo duro dell’intero progetto.

 

Come descriveresti il mondo che racconti nel film?

È un mondo ispirato alla pop art, al colore, gioioso, con forme divertenti, con sempre un po’ d’ironia sia nella forma visiva, ma anche nella musica, che non è mai la stessa, ma cambia in base alle situazioni, alle emozioni, a tutto ciò con cui abbiamo a che fare. PAPmusic è un connubio tra la pop art, la pop music e il PAP, che nel gergo degli addetti ai lavori della moda è il prêt-à-porter.

 

La moda è tema centrale in questo film animato. Cos’è la moda per te?

La moda per me la troviamo quando troviamo dentro di noi i colori che sentiamo e che ci devono far sentire bene. È vestire quello che vogliamo, che desideriamo, non quello che indossano tutti. Quindi è unicità, trovare il proprio, vestire come si desidera, non deve essere la società a indicarlo.

 

In PAPmusic la moda e la musica sono strettamente correlate. Perché, secondo te, la musica è così importante nella moda e viceversa?

È vero, si influenzano tanto e adesso ancora di più: dai racconti che mi stanno arrivando, quest’anno faranno una nuova fiera a Milano, un connubio tra moda e musica. Parlando della mia esperienza personale, mi sono trovata in questo connubio perché sono passata dal teatro (quindi, entrare nel personaggio, l’amore spassionato per i personaggi, per interpretarli, quindi conoscere l’animo umano attraverso il personaggio) a lavorare nel mondo della moda per necessità. Non potendo più fare teatro, ho iniziato a scrivere canzoni; quindi, a cantarle, e nel finale è arrivato questo film: quando si uniscono i puntini, poi arriva una situazione in cui ti ritrovi. Perché la vita è un po’ così, è un insieme di tante cose, a volte le spezzettiamo, ma in realtà se uniamo il tutto, siamo in tante forme d’arte.

 

Grazie mille per l’intervista.

Grazie a te.

 

Alessandra Picciariello