David Bowie | Steve Schapiro: America. Sogni. Diritti

David Bowie | Steve Schapiro: America. Sogni. Diritti”, direi che il titolo rappresenta esattamente cosa potete trovare in questa mostra. Fino al 26 febbraio presso l’Archivio di Stato in piazza Castello a Torino potete ammirare i meravigliosi 70 scatti fotografici che ci aiutano a conoscere meglio David Bowie e Steve Schapiro.

In tutte le fasi dell’avventura americana di Bowie, e in tutti i momenti e cruciali, è presente Steve Schapiro, che sarà fotografo di scena di “L’Uomo che Cadde Sulla Terra” e autore degli scatti che compaiono sulla copertina sia di Station to Station sia di Low.

 

I due si incontrano nel 1974 e da lì nasce una collaborazione legata da una stima reciproca in cui l’arte di uno influenza l’altro e viceversa. Tutto nasce in un pomeriggio anonimo in uno studio fotografico di L.A. Una delle ragioni del servizio scattato in quella giornata questo era provare diverse idee e personaggi che Bowie avrebbe potuto sviluppare nelle sue performance live o nella sua musica.

Il cantante per questo scopo portò con sé dei costumi da provare, la responsabilità di Schapiro fu quella di portare l'immaginazione di David alla luce del sole, tradurla in realtà.

 

Attraverso la capacità di Schapiro di cogliere l’umanità dei suoi soggetti, il visitatore potrà riscoprire quindi non solo l’aspetto più personale di uno dei grandi miti della cultura popolare del XX secolo, ma anche addentrarsi e respirare il clima culturale in cui Bowie creava la sua opera.

Entrambi gli artisti, infatti, condividevano una particolare sensibilità per quelli che erano i temi sociali dall’epoca, a cominciare dalle lotte per i diritti civili degli afroamericani, delle donne e delle persone queer. Schapiro, che queste lotte non solo le aveva documentate con la sua macchina fotografica, ma anche sostenute di persona, ne fece spesso argomento di conversazione con Bowie, che dal canto suo le aveva sempre sposate.

Oltre alle foto fatte a Bowie possiamo trovare gli scatti dall’avvento dei Kennedy passando per l’epopea pop di Andy Warhol e la Factory, dai movimenti per i diritti civili di Martin Luther King Jr. a personaggi dello sport come Mohammed Alì a quelli fatti su diversi set cinematografici.

 

Una mostra che vale la pena visitare.

                                                                                  Paola Giannessi

 

materiale preso da comunicato stampa

 

 

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