Scusi, lei fa teatro? Intervista a Giorgi Trasselli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una lunga carriera divisa tra teatro e televisione, l’incontro e le collaborazioni con tante persone importanti, “Casa Vianello”, la sit-com che la farà diventare per tutti la tata d’Italia. Giorgia Trasselli in “Scusi, lei fa teatro?” ripercorre la sua vita artistica grazie alla penna di Massimiliano Beneggi che la racconta attraverso un’intervista. La prefazione è stata affidata a Lello Arena, Andrea Roncato e Luciano Melchionna. Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con Giorgia. Ecco cosa ci ha raccontato del libro.

 

Photo Credit L. Brunetti
Photo Credit L. Brunetti

Come nasce l’idea di questo libro? Massimiliano Beneggi la intervista per raccontare e ripercorre la sua carriera tra teatro e televisione.

Nasce da una bella idea che Massimiliano ha avuto dopo l’intervista su uno spettacolo che stavo facendo tempo fa e mi disse: “Ma lei non ha mai pensato a scrivere una sua biografia?” e io gli risposi: “Per carità, io non so scrivere niente” e da queste battute lui è stato molto tenace ed alla fine gli ho detto: “Se lo scrive lei, io ci sto”.

 

Scusi, lei fa teatro?” è il titolo del libro, ma chi le fece questa domanda e per che cosa?

Questa frase venne fuori il primo che giorno che feci un incontro in un teatro a Roma con Raimondo Vianello e una parte dello staff di “Casa Vianello” e lui tra le varie cose mi chiese: “Scusi, lei fa teatro?” Ebbi un po’ paura a rispondere perché nella mente delle persone è come se fossero settori separati, o fai teatro o fai cinema o fai televisione. E’ vero, sono mezzi di comunicazione diversi, ma l’attore è uno. Ero terrorizzata, io la televisione non è che l’avevo fatta tanto. Pensavo: “Cosa devo rispondere?” e dissi sì, infatti ero in tournée in quel periodo e Raimondo di questa risposta fu molto contento e mi disse: “Bene, perché noi vogliamo attori di teatro”.

 

Come mai “Casa Vianello “ ha avuto così grande successo? Qual è il segreto?

Prima cosa la presenza di Sandra e di Raimondo, due grandi personalità artistiche, due grandi attori, poi per la freschezza e l’originalità di questa sit-com, sicuramente era un piccolo teatro fatto in televisione, poi le storie, le battute, i tempi comici…per quegli anni sono stati una novità.

 

Che rapporto aveva con Sandra e Raimondo?

Un rapporto che è cresciuto nel tempo, è sempre stato molto professionale sia da parte mia che da parte loro, poi stando insieme tanti e tanti anni si condividevano anche pezzi della propria vita, la famiglia, quello che succedeva e la salute… è sempre stato un rapporto di stima e di grande rispetto. Con Sandra si chiacchierava un po’ di più, nei camerini, tra donne, e con Raimondo era un po’ più riservato, ci prendeva in giro, come era il suo modo di fare, ed era meraviglioso.

 

Parlando di spettacoli teatrali, qual è quello che ha più nel cuore?

Che domandona! Sono tutti come mie creature, sono legata a tanti spettacoli, sceglierne uno è difficile. Posso dire che uno è un monologo che ho fatto a Palermo al Centro Paolo Borsellino che si chiamava “Gardenia, sette giornate e un tramonto”, sono legata profondamente a quello spettacolo perché lì è successa una cosa particolare, la signora Agnese Borsellino, moglie del magistrato ucciso dalla mafia, Paolo Borsellino, dopo lo spettacolo, salì sul palco e mi diede un mazzo di fiori, una forte emozione. E’ stata un’esperienza travolgente e toccante, ma come dicevo sono legata a tanti spettacoli.

 

Sono ancora tante le cose che potremmo raccontarvi del libro, ma il consiglio che vi diamo è di andare a prenderlo in libreria e leggerlo tutto d’un fiato.

 

                                                                                                 Paola Giannessi

 

Photo Credit L. Brunetti
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