Amref: intervista a Giobbe Covatta

Ognuno ha una storia, la vita stessa è fatta di innumerevoli storie. Lo sbaglio più grande è giudicare una persona o un’intera popolazione senza conoscere davvero la sua storia. Amref si impegna a far conoscere l’Africa attraverso filmati allegri e giocosi e tenta di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali.

Amref Health Africa (African Medical and Research Foundation) è un’organizzazione non governativa internazionale fondata nel 1957.

Nel 1995 nasce Amref Italia, grazie ad un casuale incontro, un’ottima collaborazione, una dose di casualità e di fortuna che hanno fatto incontrare Giobbe Covatta e Tommy Simons( il responsabile di Amref in Europa).

Donneingamba.com ha avuto il piacere di intervistare Giobbe Covatta in una delle dirette Instagram.

In questo periodo il mondo si è fermato, quanto patiscono le associazioni benefiche dal momento che la maggior parte della risorse vanno indirizzate alla lotta contro il Coronavirus?

Non sono le fondazioni a patire, ma tutte le persone che si affidano alle associazioni e alle fondazioni per migliorare la qualità della loro vita. In questo momento difficile, Amref non può più costruire pozzi in Africa, non può più intervenire sulla sanità locale…

È come se si fosse fermato un volano che sarà poi difficile far girare di nuovo e che, una volta fermato, creerà dei disagi consistenti.

 

Che cosa accadrebbe se il virus penetrasse nel tessuto africano facendo diventare l’Africa un’Italia abnorme?

La situazione in Africa è precaria, soprattutto per quanto riguarda la sanità: ci sono meno di quattro medici ogni 100 mila persone, una realtà a cui non siamo abituati, che non riusciamo ad immaginare, eppure è la dura realtà africana. Si pensi anche che il tasso di mortalità più alto è dovuto alla broncopolmonite e che non ci sono strumenti adeguati per indagare in tempi consoni se, di fronte ad una persona malata, si tratta di un caso di covid-19 o di broncopolmonite. Per questo motivo sarebbe davvero tragico se l’Africa dovesse affrontare una situazione simile a quella avvenuta in Italia.

 

Negli ultimi mesi il mondo si è fermato, i ritmi di vita sono cambiati inevitabilmente e secondo gli psicologi presto ci troveremmo a combattere un’altra malattia: la depressione. Lei cosa ne pensa al riguardo?

Non ci sono elementi che ci possano dare certezze per quello che succederà dopo, non sappiamo nemmeno quello che succederà tra una settimana, quindi si naviga a vista e vediamo che cosa accadrà. Se ci saranno persone con un umore non particolarmente entusiasta e se io con la mia comicità, con il mio teatro, potrò avere un piccolo ruolo nella soluzione di quel problema ne sarò felice.

 

Donneingamba.com ringrazia Giobbe Covatta per la sua disponibilità e simpatia, ma soprattutto per l’esempio di grande umanità e altruismo che ha dimostrato di avere insieme all’associazione Amref, con cui insegna a tutto il mondo che l’Africa non è sinonimo di malattie, povertà e analfabetismo ma l’Africa è anche i suoi silenzi infiniti, i suoi tramonti mozzafiato, quel cielo con le sue stelle e la sua luna limpide, nitide e pulite, che l’Africa merita di essere amata e aiutata.

 

                                                                                                       Mirela Rujan