Francesca Liberatore: la collezione FW 2020/21 alla Milano Fashion Week

Vittorio Nunino Celotto
Vittorio Nunino Celotto

Si sa, le sfilate sono dei veri e propri show, un incontro meraviglioso fra spettacolarità e quotidianità. Lo sono ancora di più se lo stilista sceglie una location particolare per accogliere l’evento e se la modalità con cui la collezione viene presentata è anch’essa non convenzionale.

 

E’ il caso della stilista Francesca Liberatore che per presentare, in occasione della Milano Fashion Week, la sua nuova collezione Fall Winter 2020/21, ha scelto una location incredibile (doveva battere per spettacolarità la piscina della scorsa stagione), la sala grande del cinema The Space Odeon a Milano e ha raccontato i suoi capolavori attraverso un mini film scritto e diretto da lei e la sfilata vera e propria, in cui le modelle hanno sfilato in mezzo al pubblico a prova dell’intreccio fra lo show, il cinema e la realtà. La location è assolutamente collegata al tema della collezione, J-Kolombina-R, che è infatti ispirata al film “Joker”, o meglio ai tre momenti dell’evoluzione del personaggio nel corso della sua storia, attraverso la mutazione nel suo abbigliamento.

 

La prima parte è dedicata alla quotidianità, ad uno stile essenziale e confortevole in cui fanno da protagonisti i grigi, i beige, i marroni e i verdi. La trasformazione inizia e con essa lo scorgersi di lurex, lane, velluti spalmati e linee anni ‘70 con volumi importanti e pantaloni dal taglio maschile a vita alta o a zampa. Importante la comparsa del tailleur, che si conferma nell’evoluzione finale del personaggio e si afferma attraverso velluti da declinazioni sgargianti del blu, del lilla, del rosa, dell’ocra ed infine di un meraviglioso rosso.

 

Volumi, sovrapposizioni e colori fanno da padroni in questa collezione ispirata al cinema che rimanda inevitabilmente alla realtà.

 

                                      

Scritto da Alessandra Picciariello

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Photo Credit Francesco Della Manna
Photo Credit Francesco Della Manna
Photo Credit Pietro D'Aprano
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Photo Credit Pietro D'Aprano
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