Letizia Muratori e il suo rapporto con la moda.

Sulle pagine dei romanzi di Letizia Muratori sfilano personaggi impegnati nelle relazioni con gli altri, in una cornice di intrecci familiari e sociali. Uno stile accurato e ricco di immagini rende unico il mondo raccontato della scrittrice romana, nipote delle sorelle Fontana. Letizia, intervistata da Paola Giannessi per Donnneingamba, ci ha rivelato con piacere il ruolo della moda nella sua vita e come, talvolta, proprio la moda sia importante per cucire addosso ai personaggi le loro storie.

 

                                                                                                                                                  Marinella Ferrero

-      QUANTO SONO IMPORTANTI NEI SUOI LIBRI GLI ABITI?

 

<<Nei miei libri gli abiti sono importanti, non tantissimo sulla pagina, perché di solito non mi soffermo sulle descrizioni di vestiti, ma nella mia testa. Anche se non li immagino chiaramente, ho un’idea del personaggio che ha un abito implicito e fa parte della sua persona. In questo senso gli abiti sono molto molto importanti; sono così importanti nella vita che sulla pagina me ne voglio anche un po’ “liberare”. Io sono appassionatissima di moda, leggo tutte le riviste. Mi interessa proprio come sistema, mi interessano i disegni. Mi è sempre piaciuta, l’ho sempre seguita e quindi almeno quando scrivo non mi ci soffermo>>.

 

-   CHE RAPPORTO HA LEI CON GLI ABITI E PERSONALMENTE CON LA MODA? COME VIVE LA MODA?

 

<<La vivo tutti i giorni, sono sempre interessata. “Tendenza” è una parola molto usurata, sembra una scemenza da settimana della moda, da “Milano da bere”, però in realtà esiste e a me interessa individuarla, anche per curiosità. Quando mi guardo intorno so che esiste la moda. Non ho scelto il mio vestito o la mia uniforme senza mai variarle. Proprio per come sono fatta mi interessa vedere il cambiamento. Non ho nessun pregiudizio nei confronti della moda e lo devo dire da scrittore, perché invece molti intellettuali e scrittori ce l’hanno. Il mio invece è un pregiudizio positivo>>.