Un tuffo nell'infanzia di Giulio Scarpati con il suo primo libro

" Ti ricordi la casa rossa ? " Può sembrare una domanda strana, ma è invece il titolo del primo libro ( ed ultimo pare )  di Giulio Scarpati. 

E' stata una sorpresa venire a sapere che colei che avrebbe intervistato Giulio sarebbe stata niente di meno che Luciana Letizzetto.E' probabile che abbiano chiamato lei, anche perchè da poco hanno recitato insieme nel film FUORI CLASSE 2 ( lui era il pazzo preside e lei la prof.Passamaglia). 

Immaginate che piacevole ora abbiamo passato tra le bellezze della sala grande del circolo dei lettori di Torino ( dove si è svolta la conferenza ), la simpatia di Lucianina e la calda voce di Scarpati, che dava vita ai suoi ricordi. 

 Questo libro nasce da una sua esigenza ed urgenza di ricordare e condividere i ricordi della sua infanzia e della sua adolescenza con sua madre, una madre ormai malata da anni di un brutto male chiamato alzaimer, un male che la stà portando via dai suoi cari, rubandogli tutti i più bei ricordi che ha condiviso con loro. 

Una donna dal carattere molto forte ( una tedesca ), una donna molto attiva, una donna che era stata anche impegnata molto nell'ambiente, una donna inossidabile.

Un diario di  quei bei viaggi a Nicosia, un posto decisamente selvaggio, senza acqua e senza luce dove tutta la sua famiglia andava a trascorrere le vacanze al mare, partendo con la 600 carica come un mulo, che quando riusciva ad arrivare ai 100 km orari, in macchina si faceva grande festa.

Arrivati lì, vivevano in grande libertà coltivando la terra, pescando ..., giornate faticose, ma belle.  

Un diario pieno di ricordi della sua famiglia, dei suoi fratelli, dei suoi genitori, dedicato a questa grande donna,forte che piano piano ha iniziato a spegnersi.

Non è stato facile per Giulio accettare la malattia, ma come si fà ad accattare che tua madre spesso non ti ricosce, ti confonde con altri o diventi un ricordo del suo passato? E come proteggerla ?

Durante la conferenza, Giulio ci ha raccontato che per farla stare il più possibile attaccata alla realtà, finchè poteva camminare, la portava nei luoghi a cui la madre era più affezionata. Un giorno andarono a Napoli in una chiesa e la madre gli disse:" Questa chiesa mi sembra una chiesa che è a Napoli" e lui:" Mamma , ma siamo a Napoli!" . 

Lì capì che lei iniziava a perdere i contatti con  la realtà, vivendo in una sua realtà . A quel punto lui le chiese:" Mamma, ma sei contenta ? " e lei le rispose :" No, non sono contenta, sono felice":

Con questa ultima frase chiudo questo articolo, dedicato a questo libro, quasi una lettera d'amore, di Giulio verso sua madre. 

by Paola.