
Si è da poco inaugurata la nuova stagione dell’Associazione Giosuè Carducci di Como, una rassegna curata in parte da Maria Cristina Brandini (sotto l’ala della Presidente dell’Associazione, l’avv. Maria Cristina Forgione) che vuole portare lungolago novità, incontri, mostre di fotografia, pittura, scultura e molto altro, in grado di coinvolgere i cittadini e le cittadine all’interno di un vivace ambiente culturale, rappresentato fisicamente da Palazzo Carducci.
Tra gli appuntamenti più curiosi e da non perdere nei prossimi mesi, la stessa Maria Cristina Brandini che racconterà la sua storia e il suo lavoro di curatrice emozionale, un professore del tessile che narrerà attraverso suggestive immagini la storia della seta (eccellenza del territorio comasco), una poetessa nota a livello internazionale, Laura Garavaglia, che sarà protagonista di un evento, un sarto artigianale che presenterà attrezzi da lavoro e outfit correlati, un fotografo professionista che farà uno shooting sul posto e inaugurerà una mostra di ritratti in bianco e nero, un cantiere di barche (Riva) che racconterà la storia antica e artigianale delle barche di legno del lago, ma anche presentazioni di libri, tra cui quelli di Davide Furia, fedele collaboratore di Brandini.
Fruscio d’arte è la mostra che ha dato il via alla stagione, con il suo carattere a tratti fresco e innovativo, in grado di conciliare - da un punto di vista visivo - l’arte della fotografia con quella della pittura. A Palazzo Carducci fino al 20 ottobre 2025, la mostra comprende gli scatti di Enza Merazzi, che nella vita si occupa di fotografia per pura passione, ed è parte della serie Portraits&Flowers, «un armonico connubio di poesia e magia, dall’aspetto straordinariamente pittorico, che, inevitabilmente, susciterà emozione» – per usare le parole di Maria Cristina. In esposizione, ritratti fotografici che a colpo d’occhio sembrano quadri, per via delle tecniche materiche utilizzate davanti all’obiettivo per dare questo effetto visivo, realizzato dal vivo e non in post-produzione. L’elegante cornice dorata che avvolge le immagini aiuta poi a rendere molto bene il concetto. La poesia si amplifica ancora di più attraverso il suono del pianoforte – della pianista Chiara Sgherbini - che nel giorno dell’inaugurazione ha accompagnato la visione delle opere, rappresentanti una giovane donna immersa nella natura e nei suoi pensieri. Fruscio d’arte è dunque un titolo molto adatto, poiché celebra l’Arte con la A maiuscola e «significa accarezzare Arte e diffonderla senza voler apparire a ogni costo, ma solo voler donare la propria anima artistica a coloro che conoscono e amano l’Arte in ogni più piccolo dettaglio» - dice Brandini – concetto che l’artista Enza Merazzi incarna a pieno, attraverso la sua grande passione e condivisione disinteressata dell’Arte, mettendoci sempre cuore, fine tecnica e composizione.
Alessandra Picciariello